San Leo Centro turistico dell'entroterra di Rimini (Riviera Romagnola)
Un masso aguzzo cinto da rupi strapiombanti in un degradare di paesaggio dagli Appennini al mare, un accavallarsi di vetuste case fra una superba Rocca ed un'occulta torre campanaria, un intrecciarsi di storia e leggenda, di sacro e di profano fra orride carceri e composte Pievi: tutto questo è San Leo.
Altura sacra agli dei pagani, quando vi giunse il Santo Leo nel III secolo, fu da questi ritenuta luogo ideale per la diffusione del cristianesimo che da qui si irradiò per tutta la regione circostante configuratasi più tardi come Diocesi di Montefeltro (l'antico nome della città di San Leo).
Nel turbinio di guerre fra Goti e Bizantini, Longobardi e Franchi, San Leo vide crescere la sua fama di fortezza inespugnabile. Elevata al rango di capitale del Regno Italico nel 963 da Berengario II qui rifugiato, la minuscola ma fortissima città subì per parecchi mesi l'assedio di Ottone I Imperatore di Germania. Intorno al 1200 ha inizio la signoria dei Conti di Montefeltro che, divenuti Duchi di Urbino, tanta pace avranno nello sviluppo della civiltà rinascimentale.
I fasti politico-militari di San Leo si interrompono nel 1631 quando, con l'estinzione della famiglia ducale di Urbino, il territorio venne devoluto al dominio diretto dello Stato Pontificio. La rocca, cessata la sua funzione militare, viene degradata a carcere, dove finirà i suoi giorni, tra gli altri, anche Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come il Conte di Cagliostro, figura enigmatica e piena di fascino, intorno alla quale si è dispiegata una vasta letteratura.
Oggi la Rocca, ripulita dalle sovrastrutture ottocentesche che ne alteravano le eleganti linee rinascimentali, è tornata al suo splendore architettonico che la rende una delle più celebrate testimonianze di arte militare.
Nel tessuto urbano del centro storico, di prevalente impronta rinascimentale e ben conservato, emerge un complesso monumentale di carattere religioso unico nel suo genere, che fa di San Leo una vera Città d'Arte: Pieve, Duomo, Torre campanaria e Convento di Sant'Igne svolgono, infatti, tutto il ciclo del romanico, inserito tra le ultime forme basilicali della Pieve e i primi accenni del gotico del Duomo e di Sant'Igne.
Il notevole patrimonio storico architettonico è costituito dalla Fortezza rinascimentale (sec. XV), opera dell'architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione di Federico da Montefeltro; dalla Pieve romanica (sec. IX), dal Duomo romanico-lombardo (sec. XII); dal Palazzo Mediceo (sec. XVI), che ospita il pregevole Museo d'Arte Sacra con opere che spaziano dal IX al XVIII secolo; dal Palazzo Della Rovere (sec. XVI) in spiccato stile fiorentino; dalla Via della Trincera, l'insieme delle fortificazioni medioevali e rinascimentali che cingevano l'intero masso di roccia su cui è posta la città.
Sparsi sul territorio comunale numerosi ruderi di diversi castelli, tra i quali spicca l'antico baluardo malatestiano di Pietracuta e il castello di Piega.
Incantevole anche la posizione, in mezzo al verde e al silenzio dei boschi, di edifici sacri, oggi luogo di incontri spirituali e culturali, quali il Convento francescano di Sant'Igne (sec. XIII), la Chiesa conventuale di Montemaggio (sec. XVI-XVII), il Convento domenicano di Pietracuta (sec. XVI).
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